È il fenomeno virale o internet meme che sta spopolando in rete. Una danza tribale contemporanea nata a New York, nel 1981. L’inventore, ballerino hip hop di Harlem noto col soprannome di Al B, si è ispirato alle mummie dell’antico Egitto che, non riuscendo a muoversi potevano solo ondeggiare e scuotersi, in inglese (to shake).
E voilà. Harlem Shake: la dance mania esplosa a febbraio 2013, grazie a un video dello studente Filthy Frank sulla canzone dal nome, appunto, Harlem Shake del dj Baauer, all’anagrafe Harry Rodrigues, postata su YouTube nell’estate del 2012.
Le location variano ma il leit motiv è sempre lo stesso. Un individuo mascherato o col capo coperto che inizia a ballare mentre gli altri lo ignorarlo. O almeno ci provano. Quando sale il ritmo, tutti si scatenano con gesti pazzi e muovendo oggetti curiosi. La maggior parte indossano costumi bizzarri.
I video – meme seppur differenziandosi si basano sulla stessa canzone e non superano mai i 30 secondi.
Ormai i clic su YouTube non si contano più (oltre 20 milioni di visualizzazioni) e i flash move (dall’inglese flash: lampo, inteso come cosa rapida, mob: folla) per improvvisare e ballare l’Harlem Shake sono tornati alla ribalta da un capo all’altro del mondo.
Bye bye Gangnam Style ora è di scena l’Harlem Shake. Scatenatevi!
di Sonia Vico