Eventi Food

I TEMPORARY RESTAURANT: LA FORZA DELLA FUGGEVOLEZZA


I Temporary Restaurant sono l’ultima novità nel settore della ristorazione. Come spesso accade, la tendenza arriva da New York, dove i primi temporary restaurant sono nati dall’esigenza di soddisfare la domanda di location appropriate per le fashion week.

I ristoranti a tempo sono diventati una vera e propria realtà anche in Italia, tanto che nella preparazione di questi eventi vengono coinvolti architetti, designer, grafici e chef stellati.

Ho intervistato per voi Sabrina Lazzereschi, socia fondatrice e mente creativa della società di catering di BibenduM insieme a Marta Pulini, e della brasserie Franceschetta58, aperta insieme allo chef Massimo Bottura.

Sabrina Lazzereschi ha scelto di seguire questa evoluzione che sta vivendo il settore del catering e della ristorazione e ha deciso di iniziare alla grande, lanciando il suo temporary per la prima volta alle Olimpiadi di Londra.

Oggi l’ho intervistata per voi a Milano, dove ha appena terminato il suo temporary all’hotel Carlyle.

Sabrina e il suo team hanno riprodotto il concept della Franceschetta e del suo comfort food, ovvero quel cibo che non è più semplice alimento da consumarsi per la sopravvivenza, ma vero e proprio investimento emotivo da gustare, annusare, ricordare e soprattutto CONDIVIDERE. È il cibo che ti dà conforto che ti mette a tuo agio, come il cibo della mamma, riconoscibile nei sapori e nella materia prima usata, facile da condividere con i tuo amici, perché servito nel centro del tavolo.

Come è nata l’idea del temprary restaurant all’interno dell’hotel Carlyle?

foto_1

Sabrina: “Eravamo ospiti di un hotel che aveva voglia e bisogno di promuovere la sua struttura, attraverso un momento di ristorazione di eccellenza avendo a disposizione una sala da pranzo e una cucina completa, ma utilizzate solo per le prime colazioni”.

Quali sono gli aspetti da considerare prima di decidere se e come organizzare un temporary restaurant?

Sabrina: “Ci sono due modalità:  la location deve essere in possesso di una cucina con autorizzazione sanitaria, oppure ci deve essere lo spazio necessario per costruire una cucina con l’autorizzazione sanitaria del catering. In quest’ultimo caso, l’autorizzazione del catering non permettere di cucinare i cibi, ma soltanto di combinare ingredienti, di conseguenza consiglio di optare per l’organizzazione di un pranzo al posto della cena in quanto il cibo servito a pranzo è spesso più frugale ed è sufficiente puntare sulla qualità delle materie prime e la capacità di combinarle in modo innovativo. In base alla tipologia di cucina, alle dimensioni e alle attrezzature a disposizione, si deciderà il numero di pasti che si possono servire sui volumi della sala a disposizione. Bisogna anche trovare all’interno della location uno spazio per il magazzino e delle celle frigorifere. Altra cosa fondamentale è la possibilità di avere un canale di comunicazione adeguato per diffondere la notizia dell’esistenza del temporary!”

Immagine 105Quali sono i motivi per organizzare un temporary restaurant?

Sabrina: “Se l’obiettivo è il profitto, non consiglio di organizzare un temporary restaurant: i costi per offrire un’ottima qualità del cibo e del servizio oggi sono molto alti e si rischia di riuscire a malapena a coprire le spese soprattutto se la comunicazione non è molto forte. È invece un’ottima azione per fare attività di relazioni pubbliche e comunicazione rispetto alla propria immagine. La forza persuasiva dei temporary restaurant (o vieni adesso o non ci sono più!) consente al committente di attrarre un consistente numero di nuovi clienti. La durata temporalmente limitata spinge la clientela a non voler perdere l’occasione e l’atmosfera da evento eccezionale suscita curiosità e stimola le persone a visitare il ristorante”.

Quali consigli pratici daresti a chi si accinge ad organizzare un Temporay Restaurant?Immagine 113

Sabrina: Sfruttate tutte le risorse che la location offre cercando di riaddatarle con un po’ di fantasia: quando sono entrata al Carlyle ho trovato un albergo dal sapore passato e la sala ristorante era abbastanza neutra e staccata dal contesto, quindi è stato sufficiente svuotarla dai mobili tipici di una sala colazione di albergo internazionale e togliere ai tavoli, fatti di compensato, la tovaglietta rosa, pitturarli di nero e abbiamo inserito come punto di attrazione le porcellane preziose  vintage che hanno ridonato personalità alla sala.

Per abbattere i costi di allestimento e concentrare i maggiori sforzi nella qualità delle materie prima, ho cercato degli sponsor: dal fiorista, al rivenditore di arredamenti vintage che abbiamo esposto in conto vendita, ai grembiuli personalizzati, offrendogli in cambio dei loro servizi una visibilità del loro marchio. Risultato? I mobili vintage sono stati acquistati!

Ricordate che la cura dei dettagli è la forza del temporary, perché si ha un tempo limitato per far vedere il meglio del proprio servizio. Il cliente può accettare e comprendere che il contesto non è dei più esaltanti solo se la qualità l’originalità del cibo e del servizio gli possano giustificare la sua esperienza

Immagine 114

Dal punto di vista dell’offerta alimentare, essendo presenti una sola settimana, per poter assaggiare più piatti del menù e realizzare una vera e propria degustazione abbiamo deciso di offrire il coperto se l’ospite ordinava almeno 3 piatti! Inoltre viene suggerito, dalla modalità stessa del tipo di servizio, di realizzare food sharing (mettendo i piatti in mezzo al tavolo e non di fronte a chi li ha ordinati) per ampliare la possibilità di degustare più piatti”.

Potete contattare Sabrina Lazzereschi su

http://www.bibendumcatering.it

http://www.franceschetta58.it

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...