Volare significa non avere più alcun controllo, essere sradicati da terra ed essere completamente nelle mani di altri. Quanti organizzatori di eventi non volano perché hanno paura? Ne abbiamo conosciuti molti
Per qualcuno questa può essere una situazione tutt’altro che abitudinaria, una condizione vissuta con disagio, se non addirittura con ansia. Ma la paura di volare può essere vinta! E’ sufficiente che la nostra sfera razionale dialoghi con la sfera emotiva del cervello: solo così possiamo gestire e regolare l’emozione.
Giuseppe Lapenta, comandante di linea, e Alberto Pellai, psicologo e noto divulgatore scientifico, hanno scritto un interessante libro attraverso il quale sono capaci di condurre il lettore in un viaggio alla scoperta della natura della vostra ansia e dei “segreti” della cabina di pilotaggio, per capire cosa succede realmente – anche nella vostra testa – durante rullaggio, decollo, turbolenze e atterraggi. L’opera è arricchita da test e strumenti di rilassamento e autovalutazione, e da curiose rubriche che raccontano le emozioni di chi sale a bordo di un velivolo. Un manuale agile per tutti coloro che usano l’aereo ma faticano a superare l’ansia del volo, per affrontare il viaggio con maggior serenità e consapevolezza.
Il libro costa 11€ e si può acquistare cliccando qui
Comunque anticipiamo qualche consiglio estratto
Informarsi prima di tutto – Secondo gli esperti molte delle situazioni che scatenano il panico nei casi di aerofobia sono interpretazioni erronee di normali condizioni legate al volo. Un esempio su tutti. Mentre in fase di decollo la salita è legata a una forte accelerazione che il passeggero percepisce chiaramente, in seguito l’aereo continua a salire a velocità costante. Questa mancanza di accelerazione viene percepita come una difficoltà dell’aereo. Stessa cosa nel caso delle turbolenze. Gli scossoni legati ai vuoti d’aria non sono altro che normale amministrazione. L’aereo è progettato per subire turbolenze ben più gravi.